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POSTUROLOGIA e RIPROGRAMMAZIONE POSTURALE

Riassunto e parole chiave:

–      la R.P. cura il dolore conseguente a disturbi di equilibrio e sensorialità

–      utilizza come presidi di terapia: a) solette per il recettore podalico, b) esercizi di ortottica per il recettore oculare, c) cure dentali per l’apparato stomatognatico, d) una corretta educazione fisica per i recettori muscolari,…

–      va considerata un “specialità trasversale” che è utile, e spesso da considerare indispensabile,  al lavoro del fisiatra, dell’ortopedico, dell’oculista, dell’odontoiatra, dell’agopuntore, del chinesiologo, dell’osteopata,… di chiunque si occupi di dolore articolare, muscoloscheletrico, vertigini, cefalea…

COSA E’ la Riprogrammazione Posturale

La R.P. è una terapia delle alterazioni della statica e della “programmazione di movimento” del corpo umano che conducono a dolore e limitazione delle capacità funzionali.

Frequentemente alla R.P. si rivolgono i pazienti affetti da dolore muscolare ed articolare nel quadro di malattia comunemente chiamato”artrosi”, ma vedremo che le indicazioni di terapia in R.P. sono molto più estese, facili da eseguire, senza particolare impegno per il paziente che deve solo attenersi a una semplice routine “per curare le anomalie del suo equilibrio e della sua sensorialità” che spesso risultano inconsce o non riconosciute, benché ne siano la causa.

La R.P. consta di una serie di trattamenti che sono volti a ripristinare il funzionamento dei recettori sensoriali del corpo, in modo tale che, conseguentemente, venga recuperato l’equilibrio nella statica e nella dinamica che era andato perduto.

In condizioni di normale fisiologia (non così frequente come si pensa) la sensorialità (“input” che è afferente al sistema nervoso centrale SNC) dovrebbe essere “integrata nel sistema nervoso” per disporre di  una sua capacità di autoadattantesi grazie ad una serie di compensi e risposte neuromuscolari (“in uscita verso la muscolatura e la periferia o output”)… Questo in pratica è il concetto di omeostasi o di equilibrio dinamico del sistema posturale e dell’organismo e non solo in posturologia ma anche in medicina olistica. Sostanzialmente significa che il sistema è o dovrebbe essere integrato nei suoi vari organi e autoregolato nella sua fisiologia.

Elenco quelle che sono le conseguenze più evidenti dell’alterazione posturale importanti per la salute del paziente e che vanno curate:

–      la alterazione del corretto tono muscolare in un suo esagerato aumento in certi distretti muscolari che portando a contratture permanenti. L’ipertono muscolare, variamente localizzato, genera dolore per compressioni nello scheletro osseo ed in varie altre strutture dell’organismo che quindi,appunto va riprogrammato per recuperare la capacità di controllo centrale sul tono muscolare.

–      Quando un muscolo è in ipertono accade che il muscolo antagonista sia spesso in ipotono conferendo problemi di debolezza e fragilità alle sollecitazioni e creando la base funzionale per eventuali asimmetrie posturali che devono attrarre la attenzione del medico.

A COSA SERVE AVERE UNA SENSORIALITA’ FUNZIONANTE e conseguentemente UNA CORRETTA POSTURA

1) La R.P. serve a mantenere la posizione eretta nel modo più economico ed efficace possibile, per non incorrere in contratture muscolari “di compenso” e così evitare dolori e stanchezza.

Le contratture sono, sia la causa del dolore (che, il più delle volte, è un dolore da compressione anche se solo certi pazienti se ne accorgono), sia un costo energetico che tende sia a produrre fatica sia a diminuire la capacità e la performance del movimento .

Questo si può evitare con il riequilibrio della statica.

2) Il concetto di postura inadeguata è un concetto assimilabile al concetto di “nevrosi” appunto perché una alterata percezione dell’ambiente circostante rispetto a me stesso, dovuta ad alterazione dei recettori (che descriveremo), tende a provocare “un rendimento ridotto e un costo di funzionamento maggiore”…

Avere un cattiva programmazione di postura e di movimento è una situazione simile a “muovere una macchina che abbia ancora il freno a mano inserito”, perché non si riesce a disinserirlo per problemi soprattutto neurologici sensitivo-motori che si realizzano in contratture inopportune e lesive.

3) E’ per queste ragioni che, come vedremo più avanti,  è la sensorialità che decide della qualità della motricità, per cui, in posturologia si dice che “un corpo ben identificato è un corpo ben inserito nello spazio”. Questo è un concetto sovrapponibile agli studi di psicologia medica, ed assolutamente pratico.

Una buona statica e una buona dinamica ci consentono di :

– mantenere la posizione eretta contro la gravità

– opporci alle forze esterne

– posizionarci nello spazio e nel tempo soprattutto in funzione di una sensorialità fisica in gran parte inconscia ma importantissima per l’equilibrio della fisiologia.

COSA CURA LA RIPROGRAMMAZIONE POSTURALE

– dolori del rachide: cervicali, dorsali, lombari, sacrali

– dolori cervico brachiali

– lombosciatalgie

– dolori a “componente statica”: anca, ginocchio, piedi, ernie discali

– dolore e astenia muscolare, crampi muscoari, tendinite

– cefalee, vertigini

– artriti temporomandibolari

COSA SONO I RECETTORI SENSORIALI che condizionano la postura nel loro funzionamento

I recettori sono organi distribuiti in tutto il corpo e che inviano incessantemente informazioni al nostro sistema centrale a proposito della nostra posizione nello spazio da fermi e in movimento:

– la buona integrazione a livello di sistema nervoso centrale di questa enorme massa di dati consente una buona salute e una buona coordinazione di movimento

– la mancata integrazione a livello centrale o la inadeguata percezione a livello di recettore (sensore) di una certa quantità di dati sulla “identificazione dello stato o della dinamica corporea” provoca, prima o poi, una cattiva salute e per questo va corretta.

I recettori che maggiormente interessano la Posturologia sono i recettori di movimento e\o di pressione presenti nei seguenti organi :

– recettori dell’apparato muscolare e tendineo con i cosiddetti fusi neuromuscolari che, presenti nel muscolo, sono strutture nervose inserite all’interno del muscolo.

Queste strutture nervose all’interno del muscolo sono atte a valutare la qualità e la quantità di movimento e a “trasmettere i dati nel microsecondo” al sistema nervoso centrale, nello scopo di  ottenere una risposta di adattamento intelligente dal SNC in uscita, che viene considerata “coscienza di postura”. Questa risposta in uscita del sistema nervoso è quella che consente di avere un tono muscolare adeguato alle circostanti necessità dell’ambiente rispetto: statica, dinamica, temperatura ambientale, sforzi eseguiti, tono dell’umore (paura, tristezza, felicità, rabbia….), sconnessione del terreno,…

Questo fa dell’apparato muscolare un organo sensorio prima che motorio, che, per funzionare ha bisogno di

a) un adeguato tono muscolare (né troppo rigido in certe zone, né troppo flaccido per compenso, in genere nelle zone opposte alle ipertonicità)

b) una adeguata microcircolazione che gli consenta di avere a disposizione “benzina” per funzionare (apporto ossigeno, substrati che provengono dalla assimilazione degli alimenti…). In genere l’ipertono oltre a produrre dolore riduce anche la microcircolazione e l’apporto di ossigeno e di substrati al muscolo dolente, visto che la contrattura espelle dal muscolo il sangue rendendo il muscolo via via sempre meno efficace nel suo lavoro, fino alla fibrosi.

– recettori dell’apparato oculare (movimenti oculari e vista).

– recettori dell’apparato podalico (recettori tendinei, muscolari, cutanei dei piedi).

– recettori dell’apparato dentale e masticatore.

– recettori cutanei in generale (importanza di certe cicatrici nella destabilizzazione dei controlli posturali).

– recettori dell’apparato ORL (sono determinanti soprattutto in caso di movimento…).

– … ci sono molti altri recettori periferici…

– ci sono poi i  recettori “CENTRALI” posti nel sistema nervoso centrale che devono

a) “ricevere in entrata “ tutte le informazioni

b) provvedere ad integrare l’attività di tutti i recettori precedenti

c) “rimandare in uscita” una INFORMAZIONE RISULTANTE di capacità statica o di capacità di movimento che sia compatibile alla nostra individuale corporeità memorizzata (“rispetto cioè a quello che ti ha dato madre natura”).

In questa trattazione risulta impossibile dare una spiegazione esaustiva degli intimi meccanismi di funzionamento per motivi di spazio, ma scopo di questa trattazione di dare una spiegazione pratica del lavoro del medico; per chi volesse entrare più dettagliatamente nella trattazione si rimanda ai testi di neurologia e di fisiologia che parlano di :

–     riflesso neuromuscolare miotattico e riflesso miotattico inverso rispetto il lavoro muscolare e il “tono muscolare di base.”

–     sistemi di integrazione cerebrale e periferici delle stimolazioni e del dolore

–     riflessi neurologici segmentari (da pelle e muscoli al midollo spinale) e riflessi-comunicazioni neurologiche soprasegmentarie (da stazioni neurologiche spinali a centri superiori cerebrali inconscia e conscia programmazione del movimento).

QUANDO SI FA E COME SI FA LA DIAGNOSI DI ALTERAZIONE POSTURALE

Visto che ci sono riferimenti oggettivi per il medico per definire una postura “tipo” da una postura “altra”, è possibile, visitando il paziente, capire se sia il caso di intervenire.

Per capire se sia il caso di trattare il paziente si deve valutare il significato del sistema di correlazione fra ciò che il paziente riferisce come anomalo e ciò che il medico vede nella visita posturologica rispetto la conoscenza della anatomia (come sei fatto) della fisiologia medica (come funzioni o dovresti funzionare) e della fisiopatologia medica (come hai modificato il funzionamento “di base” per tirare avanti dopo eventuali danni ricevuti e recepiti a livello per lo più inconscio che vanno individuati come primum movens cioè come CAUSA DI MALATTIA)

Va subito sottolineato che NON è vero che il medico debba ripristinare una “postura tipo” ma è vero INVECE che il medico debba capire ed interpretare le anomalie posturali come conseguenza di perdita della capacità di programmazione di movimento. Si tratta, in altre parole di capire DOVE il sistema posturale intelligente del paziente abbia perso la percezione e quindi il controllo, rispetto a una SUA capacità sensitivo-motoria in statica e in dinamica. Il posturologo non ha il compito di “fare una postura esteticamente perfetta ma ha il compito di ripristinare l’intelligenza motoria propria del paziente.

Per evitare complicazioni della spiegazione passo alla spiegazione pratica.

Il paziente che si presenta davanti al medico lamentando dolore e\o una sindrome vertiginosa e\o affaticamento o scarsa performance e\o cefalea… va visitato prima di tutto nella posizione statica eretta rispetto a criteri “oggettivi forniti dalla posturologia come ideali” ma che non sono, come già detto da riproporre forzatamente.

I criteri sono i seguenti:

Sul piano sagittale:

–     linea verticale dalla nuca al piano delle scapole, al piano gluteo dovrebbero essere allineati; questo può essere valutato con un filo a piombo.

–     La distanza dal filo a piombo a C2 (2° vertebra cervicale) dovrebbe essere a 6 a 8 cm.

–     La distanza da filo a piombo a L3 (3°vertebra lombare) dovrebbe essere di 4-6 cm circa

–     ….altri criteri….

Sul piano frontale:

–     le linee bipupillari, bitragalica (orecchio), bimammillare (capezzoli), bistiloidea(polsi), biscapolare, la cintura pelvica, devono essere orizzontali e parallele, altrimenti si parla di “bascule” che alterano il funzionamento della fisiologia, pur, ripeto interpretando i dati con elasticità. Per esempio la dominanza destrimane o mancina determinerà una componente di squilibrio che comunque andrà considerata normale e non da trattare.

–     I piedi devono appoggiare in modo più simmetrico possibile e questo è un dato molto importante.

A proposito di interpretazione da parte del medico, di cui si diceva sopra, importante capire se eventuali  alterazioni di appoggio podalico costituiscano la causa della malattia (quindi in pratica “ curati i piedi curato tutto”…), oppure se l’alterato appoggio podalico sia una conseguenza del danno che si trova in altri distretti che va curato, appunto in questi distretti diversi dal piede per fare una terapia sulle CAUSE di malattia… altrimenti si fa solo una terapia dei sintomi di malattia, ma le cause restano.

Elenco brevemente quelli che sono le varie localizzazioni di danno del sistema posturale che possono manifestarsi con conseguenze a distanza in altri organi.

Queste anomalie vanno sistematicamente ricercate durante la visita posturologica perché possono essere la causa di malattia:

a) la alterata motilità oculare con “blocco memorizzato neurologicamente nel sistema nervoso centrale” (necessario curare per quanto possibile la motilità oculare)

b) una cicatrice cutanea ipersensibile con “blocco neurologico metamerico o sovrametamerico” (necessario curare cicatrice)

c) alterata sensibilità sensitivo-motoria dell’apparato dentale e\o buccale (necessarie cure dentali per infezioni o byte per eventuali mal occlusioni dentali, che spesso risolvono drammaticamente la patologia “artrosica”)

d) bruxismo notturno dovuto a scompenso ansioso o depressivo (necessarie cure per ansia o depressione spesso in inconsce ed eventualmente con utilizzo contemporaneo di byte notturno che spesso risolve o riduce la sensibilità dolosa)

e) Blocco della prima costa per contrattura muscolare… altro…

Sul piano orizzontale

Le spalle dovrebbero essere allineate come le due spine iliache del bacino in modo che non vi sia nessuna rotazione tra la cintura pelvica e quella scapolare, altrimenti si parla di rotazione anteriore dx o sn  pelvica o scapolare che configurando squilibrio posturale possono essere causa di vario dolore soprattutto alla schiena.

Alla analisi della statica suddetta possono essere aggiunte analisi strumentali della statica stessa e\o del passo.

Oggettivamente, solo il 10-15% della popolazione risponde a detti requisiti, ma non significa che l’85-90% della popolazione sia malata, perché i dati vanno interpretati in funzione di anamnesi e visita.

Per quanto riguarda gli atleti e coloro che sono sottoposti a necessità di performance o a stress particolari è ovvio che la riprogrammazione posturale sia più spesso indicata in ragione delle particolari richieste del sistema, anche in funzione di prevenzione. Lo stesso vale nella popolazione anziana per ovvi motivi (prevenzione delle cadute dell’anziano).

COME SI FA LA TERAPIA

Va premesso che, nella misura in cui la posturologia coinvolge le competenze di più specialisti, nei casi dovuti è necessaria la consulenza specialistica per trattare i recettori anomali.

I presidi di terapia possono essere molti; qui espongo quelli da considerare come principali.

Il concetto di base in terapia è che gli organi o recettori periferici (occhio, piede, bocca, denti, pelle, muscoli…) sono un sistema integrato e rappresentato a livello di sistema nervoso centrale.

La correzione del RECETTORE CAUSATIVO ( che sia occhio, piede, denti…) è la più importante e va ricercata sistematicamente in presenza di sintomi.

Contemporaneamente è intelligente correggere anche gli altri recettori eventualmente diagnosticati come alterati CHE HANNO DOVUTO ADATTARSI ALLO SCOMPENSO CON UN “IPERLAVORO VICARIO di altre deficenze di altri organi” e\o che HANNO COMUNQUE RICEVUTO UN DANNO FINO ALLA DEFORMAZIONE per cattiva espressione di movimento.

Tutto ciò proprio perché ,in questo modo si favorisce la re-programmazione autogena del sistema a partire dalla re-integrazione delle funzioni che tornano a comunicare.

Vanno ovviamente valutate tutte quelle numerose situazioni nelle quali i vari recettori possono essere considerati non solo causativi e non solo adattativi ma “misti”.

PER QUANTO RIGUARDA IL RECETTORE PODALICO

Il piede va valutato nella sua anatomofisiologia e nel suo appoggio plantare dal punto di vista clinico (visita ed esame obbiettivo) e grazie a fotopodografi e\o pedane stabilometriche che possono dirci molto a proposito della “qualità della stazione eretta del soggetto”.

In caso di presenza di piede “valgo”o “varo” o “piatto” o “a doppia componente”… l’utilizzo di solette “galvaniche” di vario tipo a seconda del danno posturale diagnosticato, è indicato, nella misura in cui questo tipo di solette, grazie a un campo elettrogalvanico che si ricarica in maniera continua, agisce per via riflessa sull’equilibrio e sul tono muscolare. In pratica la placca polarizzata inserita nelle solette porta ai recettori podalici (muscoli, tendini, pelle, articolazioni..) una opportuna stimolazione che consentirà un loro “reintegro funzionale” nelle catene posturali  fino ai centri cerebrali superiori. Questo reinserimento funzionale nel sistema attiverà per via riflessa una correzione nello schema corporeo cerebrale.

Da quanto detto in altri paragrafi, a proposito del piede si capisce che come ENDORECETTORE rileva quanto succede all’interno del corpo, prendendo anche “decisioni di adattamento posturale “ a scopo compensatorio ricevendo da occhio, da cervello, da….altre stazioni. Come ESORECETTORE analizza e veicola al SNCi dati di pressione e movimento (attriti, impatti…)dei quali si deve tener conto per l’equilibrio.

PER QUANTO RIGUARDA IL RECETTORE OCULARE

E’ difficile riassumere in breve quanto riguarda la visita dell’apparato oculare perché l’argomento è complesso.

Un concetto importante in posturologia è che vanno ricercati eventuali difetti di convergenza oculare e, quando presenti, vanno trattati con la ginnastica ortottica quando non controindicata.

Il recettore oculare non è solo un organo che ci consente di vedere ma è anche un organo inserito in circuiti neuromuscolari soprattutto del capo e del corpo che ci consente di posizionarci nello spazio in modo ottimale (senza rigidità e con capacità di equilibrio…). L’equilibrio che siamo in grado di mantenere a occhi aperti non è lo stesso che abbiamo ad occhi chiusi, grazie appunto all’attività dell’apparato oculare (fusi neuromuscolari, propriocettori…) inserito nel sistema nervoso, per l’ottimizzazione di statica e dinamica :questo può essere valutato dalla visita posturologica e misurato dalle pedane stabilometriche, traendo opportune conclusioni diagnostiche.

L’occhio come il piede è sia un endorecettore (recettore del mio interno), che un esorecettore (recettore di ciò che incontro all’esterno). I disturbi di rifrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo) sono i danni dell’aspetto di esteroricezione dell’occhio che destabilizzano la postura, ma che di solito vengono adeguatamente trattati e seguiti. I disturbi di convergenza e le eteroforie oculari modificano la propriocezione muscolare (muscoli dell’occhio e movimenti dell’occhio… endorecettore…), e non sono di solito sufficientemente riconosciuti in società e, per questo sono spesso causa di anomalie posturali non riconosciuti.

PER QUANTO RIGUARDA LE CICATRICI CUTANEE

Le cicatrici “ipersensibili” sono foci che contribuiscono a deprogrammare il sistema per influenze segmentarie (dalla pelle al midollo spinale) del sistema nervoso che possono diventare perturbanti anche a livello soprasegmentario, cioè interessare anche la fisiologia dei centri nervosi centrali. Per questo motivo si provvede a “desensibilizzarle” con varie metodiche.

PER QUANTO RIGUARDA L’APPARATO DENTALE

I motivi per i quali l’apparato stomatognatico prende parte all’aggiustamento posturale sono i seguenti:

– è il punto di unione tra le catene muscolari anteriori (alle quali appartengono anche lingua e mandibola) e posteriori (alle quali appartengono osso mascellare e cranio)

– i nuclei nervosi del nervo trigemino, che è un nervo sensitivo motore di queste stazioni stomatognatiche, sono distribuiti in tutto il tronco cerebrale e, essendo interconnessi con le altre vie nervose (oculari…) modulano le risposte nervose per l’equilibrio… Serviere afferma che l’apparato stomatognatico influenza l’appoggio podalico… Toubol e coll. affermano che l’appoggio podalico influenza l’apparato masticatore… Mayer e Baron affermano che l’apparato masticatore influenza l’occhio…

Nell’aspetto pratico è importante curare :

–     per quanto possibile le malocclusioni

–     i foci infettivi dentari

–     il bruxismo o “masticamento” da stress che di notte diventa un problema posturale importante perché il paziente, dormendo, non si accorgere di stringere i denti e di contrarre buona parte della muscolatura della schiena con conseguente alterazione posturale.

–     …

–     va riferito che un certo numero di artriti temporomandibolari è curabile con la riprogrammazione posturale di recettori come piede e occhio.

PER QUANTO RIGUARDA I RECETTORI MUSCOLARI E ARTICOLARI

A questo proposito sarebbe necessario aprire un importantissimo capitolo legato alla riprogrammazione posturale congiuntamente alla “educazione fisica e alla ginnastica correttiva” e\o alla fisiokinesiterapia perché le metodiche sono strettamente interconnesse per i seguenti motivi già accennati:

– i muscoli devono essere in grado di contrarsi producendo “forza” ma devono essere altrettanto in grado di allungarsi, e per ottenere questo sono allenabili ed educabili (stretching posturale, yoga, tai chi, pilates, panca fit metodo Raggi…)

– quanto più la muscolatura è educata tanto più esalta la sua capacità di propriocezione sensoria

– più che di muscoli isolati nel loro aspetto anatomico si deve parlare di catene posturali muscolari che interdipendono e collaborano all’espressione di funzione statico motoria.

PER QUANTO RIGUARDA L’ORECCHIO INTERNO

Secondo il prof. Bricot l’orecchio interno è un recettore che diventa importante per l’equilibrio e per il tono muscolare soprattutto come accelerometro in fase dinamica per coordinare la posizione della testa e degli occhi. Quando sede di danno va ovviamente trattato.

PER QUANTO RIGUARDA I RECETTORI CENTRALI

Sono i recettori del Sistema Nervoso Centrale o SNC fra i quali nomino i più importanti:

– gangli della base per i meccanismi che gestiscono il tono muscolare…

– cervelletto come centro elaboratore di dati propriocettivi per la coordinazione dei movimenti e per l’anticipazione dei movimenti per l’accomodamento dei movimenti rapidi…

– nuclei del tronco encefalico

– sistema reticolare che è un sistema di neuroni utile a facilitare e\o a inibire movimenti per la coordinazione…

… fino alla corteccia cerebrale per gli schemi motori coscenti.

Queste stazioni devono ovviamente essere integre per poter parlare di correzioni posturali: qui non si affrontano le problematiche dei danni ischemici e\o circolatori del SNC, dando così per scontato il loro funzionamento.

CONCETTO DI SOMMAZIONE DI DANNO RECETTORIALE

Quando un soggetto è affetto da un solo danno recettoriale (o occhio, o bocca, o piede…), l’intelligenza dell’organismo in genere riesce a porre correttivi a tale disfunzione, senza che compaiano sintomi di dolore almeno in assenza di elevate esigenze di performance. In casi di unico danno recettoriale l’organismo in genere riesce a “scaricare a valle fino al piede” le conseguenze del danno, ma visto che il piede è l’unico recettore che non può scaricare ulteriormente a valle, conseguentemente si deve ADATTARE ALLA DISFUNZIONE in vario modo, spesso deformandosi o irrigidendosi.

Quando la disfunzione riguarda due o più recettori il dolore tende a comparire anche a riposo, benché saltuariamente, con vari livelli di calo di performance.

Il danno posturale complessivo e il conseguente dolore non è, in genere proporzionale all’entità della disfunzione di un singolo recettore (che per altro la fisiologia tende ad escludere dalle complessive informazioni ricevute dalla periferia, per “convenienza e opportunità di rendimento”…), ma è invece tanto più grave anche in termini di dolore riferito, quanto più asimmetriche e numerose siano le afferenze informative recettoriali che devono essere integrate a livello centrale (un piede molto diverso dall’altro, un occhio con diversa motilità rispetto all’altro,…).

CONCETTO DI INTERDIPENDENZA RECETTORIALE E COMPENSAZIONE RECIPROCA DI DANNO

Il compenso reciproco per evitare dolore e mantenere l’efficacia di movimento può essere fra:

–     occhio piede (un piede deformandosi nell’appoggio compensa un difetto di convergenza dell’occhio fino a che ce la fa…)

–     occhio denti (uno compensa l’altro…)

–     denti piede (problemi dentali condizionano il piede…)

–     piede su tutti gli altri (in genere il piede si adatta alle induzioni di tutti gli altri recettori… si parla di piede adattativo, che però prima o poi, in mancanza di correzioni al sistema, diventa un piede fissato, nel senso che le modificazioni del piede diventano irreversibili).

CONCETTO DI FISSITA’ RECETTORIALE

Come sopra accennato, spesso accade che per disfunzioni continuative un recettore (piede, occhio, …) si fissi nella sua modificazione anatomo funzionale e sia molto difficile se non impossibile riportarlo alla norma. Vale comunque la pena di trattarlo per ottimizzare per quanto possibile l’economia globale della postura.

Resta evidente in clinica che diverse costituzioni genetiche di soggetti si possono adattare con diverso successo alla asimmetria di afferenza recettoriale. Adattarsi significa gestire una anomalia recettoriale con successo “distribuendola” alla rimanente parte di sistema funzionante con elasticità: un “rigido” tende a manifestare sintomi precocemente, un “lasso” con maggior capacità di compensazione.

Ecco perché l’approccio solistico in posturologia è l’unico possibile: il corpo è un tutto organico.

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